San Trovaso, il paese dei preti Record di vocazioni in 12 studiano da don

La presenza dei neocatecumenali e due chiese sempre piene

di Alessia De Marchi – da La Tribuna di Treviso

PREGANZIOL. La messa non è certo finita nella parrocchia di San Trovaso, 4210 battezzati, ben dodici seminaristi e cinque preti ordinati tra il 1998 e il 2014, quasi uno ogni tre anni. Anzi, qui c’è il più alto tasso di vocazioni della Marca, sei volte quello asiatico che, stando all’ufficialissimo Annuarium Statisticum edito da Santa Romana Chiesa, straccia tutti i dati mondiali, Africa compresa.

Chiesa o meglio chiese – quella grande e quella “piccola” restaurata grazie alla generosità dei fedeli – sempre piene dall’alba al tramonto. Si prega prima di andare al lavoro, alle 6 e un quarto del mattino, e poi ci si ritrova la sera per la messa e per gli incontri di condivisione, confronto e formazione cristiana. Per don Daniele Bortoletto, originario del paese e rientrato come parroco nel 2012 dopo essere stato tra l’altro educatore vocazionale nel seminario di Treviso, significa fare gli straordinari, sempre a disposizione dal mattino alla sera, praticamente sette giorni su sette. «Il mio “turno” riposo», confessa, «sarebbe il lunedì. Ma qui, per fortuna, c’è da fare…» . E finora ha usufruito del suo giorno di riposo sono in un paio di occasioni. «Questa è una terra ricca di vocazioni, da sempre», constata il don.

Snocciola nomi di preti originari di San Trovaso come sgranare, con una devozione mista a una più “mondana” soddisfazione, un rosario di “misteri gaudiosi”. «Don Pietro Lorenzon, don Rino Gallinaro del Pime (il Pontificio istituto missioni estere, per chi non fosse troppo addentro alle questioni di Chiesa, ndr), don Lelio Piovesan, padre spirituale del Pime, ….».

E via di preti fino ad arrivare a una figura amatissima dalla parrocchia, quella di don Antonio Vedovato, prete diocesano che ha dedicato 35 dei suoi attuali 82 anni ai fedeli della frazione di Preganziol. È lui il pastore che tutti i fedeli portano ancora nel cuore. Senza nulla togliere al suo successore. Fortissima in paese è la presenza neocatecumenale. «Dodici comunità molto ricche e vivaci per un totale di 600 persone coinvolte», informa don Daniele. Da qui escono dieci dei dodici attuali seminaristi con natali a San Trovaso.

Sono laureati, lavoratori, musicisti che hanno dato una svolta alla loro vita scegliendo di indossare la tonaca. Storie diverse che si sono incrociate nella vocazione. Donato Biasuzzi (ex dipendente di un’azienda di disinfestazione) studia nel seminario Redemptoris Mater internazionale di Galilea; Simone Battaglion (anche lui proveniente dal mondo del lavoro) in quello di Berlino come Giovanni Donadel. Andrea Martignon (formazione da prof di educazione fisica) si sta preparando a Firenze, il giovanissimo Giovanni Comin a Pinerolo (Torino), il fratello Michele a Lugano. Pietro Biasuzzi (laurea in economia) è in Galilea, Pietro Trevisan (filosofo) a Londra, il chitarrista Elia Callegarin a Varsavia e, per finire con i neocatecumenali, Andrea Tesser, conseguita la laurea in giurisprudenza, ha scelto di farsi frate carmelitano a Trento.

A questi si aggiungono Paolo e Francesco, due vocazioni non maturate nell’ambiente neocatecumenale, che studiano nel seminario diocesano di Treviso. E c’è pure una donna, Chiara, 23 anni. A novembre scorso, ultimato il suo percorso universitario, è entrata nel convento delle teresiane di Firenze. Negli ultimi vent’anni San Trovaso ha “sfornato” cinque preti, ora in missione per conto di Dio in giro per il mondo. Ovvero don Michele Benvenuto, incardinato in Colombia; don Michele Tronchin ora in servizio in Tanzania; don Battista Tronchin che dal seminario polacco di Varsavia è stato mandato ad Atene, in Grecia; don Alberto Gatto al servizio delle comunità di Berlino (Germania) e don Roberto Rinaldo a Varsavia.

E chi resta, a San Trovaso, ora et labora per la comunità locale e per le missioni. Otto i gruppi che fanno riferimento alla parrocchia di don Daniele: oltre ai cammini neocatecumenali si incontrano il Ponte d’amore missionario, il gruppo di preghiera del lunedì, le vedove, i catechisti, i cantori, i ministri straordinari della comunione, il circolo Noi. E qui davvero la messa non è mai finita.

fonte: http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2016/04/22/news/record-di-vocazioni-in-12-studiano-da-don-1.13342436

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