Don Guido, dal 1971 nel Cammino Neocatecumenale: un viaggio alla riscoperta della fede

da Gonews.it – di Marco Mainardi

Alla testa della chiesa empolese c’è un parroco che fa parte del Cammino Neocatecumenale ormai dal lontano 1971. Il Proposto Don Guido Engels è stato infatti uno dei primi a seguire questa strada e non a caso ha mosso i primi passi quando questo fenomeno era solo agli inizi seguito dai fondatori: il pittore Kiko Argüello, Carmen Hernández e il presbitero Mario Pezzi. Passati 43 anni, Don Guido non solo è ancora dentro la realtà del cammino empolese, ma se capita che incontriate a Empoli qualcuno di loro ad evangelizzare per le strade con ogni probabilità ci vedrete anche lui.

<Monsignor Cavini che mi ha preceduto nel ruolo di Proposto di Empoli – ricorda – diceva che il cammino neocatecumenale è per un prete l’esperienza più bella che possa capitargli>

Cosa è il Cammino?

Alla base del Cammino c’è il kèrigma, la parola usata nel Nuovo Testamento per indicare l’annuncio del messaggio cristiano. E’ un viaggio che accompagna le persone alla riscoperta della fede, che per questo motivo è importante sia per chi fede non ne ha e quindi la scopre, sia per chi ce l’ha ma magari la deve ritrovare e anche valorizzare nella propria vita. E poi, da questo punto di vista, chi può dire di avere una fede matura e convinta? Siamo in cammino perchè nessuno può dire di essere arrivato e di non avere più bisogno di niente

I ‘neo’ sono per importanza il primo movimento a Empoli?

Sì, il Cammino qui è radicato da anni e conta su circa venti comunità e, più o meno, cinquecento persone. Nessun’altro movimento può vantare in città su questi numeri

Le Comunità sembrano un po’ dividere la Chiesa e i fedeli. Accade anche a Empoli?

Direi di no, opposizione a Empoli nei confronti del Cammino ormai non ce n’è. In alcune Parrocchie non sono presenti ma è anche vero che ognuno ha la propria storia e quindi non sempre è facile che le comunità nascano ovunque. Direi che la cosa è normale

Perchè il Cammino ha messo così profonde radici qui da noi?

Perchè quando è iniziato ha trovato un terreno fertile, molte persone che erano lontane dalla fede e che si sono avvicinate anche grazie alle comunità

Ma un cristiano non dovrebbe trovare nella Chiesa quello di cui ha bisogno?

Papa Francesco, nella Evangelii Gaudium, ci comunica la gioia del Vangelo, l’incontro col Cristo risorto, ci parla di una Chiesa che esce nelle strade, capace di dialogare. Il Cammino consente tutto questo e permette alle persone di vederlo nella propria vita, aiuta a capire il progetto divino che c’è nella nostra esistenza, l’opera di Dio che, magari, altrimenti è a volte difficile da capire prima di tutto per chi non crede ma anche per chi comunque ha fede

Sfatiamo alcuni miti o dicerie: alle Messe dei ‘neo’ che si tengono al sabato può partecipare chiunque?

Certo, le liturgie sono sempre aperte

E’ vero che si può entrare solo in una Comunità di nuova costituzione?

Il Cammino è fatto di tappe e quindi chi inizia non può entrare in una comunità che si è già formata e che magari ha già fatto alcune di queste tappe

E’ vero che c’è l’obbligo di versare la Decima?

Non è un obbligo ma è facoltativa ed ognuno può decidere se versarla e quanto versare

Parliamo della liturgia, anche qui non sono mancate e non mancano polemiche su alcuni aspetti che differiscono dalle normali messe

Anche in questo campo bisogna fare chiarezza. Le Messe del Cammino sono simili a quelle del rito ambrosiano che è poi il canone antico della Chiesa. Rispetto alle celebrazioni di rito romano che si è soliti vedere nelle nostre chiese, ci sono alcune differenze: la Comunione è sotto le due specie, ovvero pane azzimo e vino e si riceve stando in piedi al proprio posto. Lo scambio della pace c’è dopo la preghiera dei fedeli, ci sono le risonanze, ovvero una persona spiega cosa hanno suscitato in lui le letture, ma non è che siano cose non previste dal Canone. Magari una persona che è abituata al rito romano si trova un po’ spiazzata vedendo che alcune cose sono diverse ed è altrettanto vero che, essendo solitamente messe con poche persone, certe cose si possono fare meglio mentre alla domenica sarebbero impossibili, ma le Messe del Cammino non hanno niente di diverso o fuori dal Canone

Par di capire, a conclusione, che un ruolo fondamentale nella gestione delle comunità resti sempre quello del parroco

Certo, se un parroco segue solo le comunità oppure la trascura commette un errore. In una parrocchia tutti devono avere il loro spazio perchè il parroco è di tutti e non solo di una parte dei fedeli

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