Missione 100 piazze a Roma di Kiko – L’esperienza di un testimone

da Romagiornale.it – Francesco Barbaria

Una croce astile, piantata nel terreno. Un leggio. Un prete.

Accanto a lui un uomo con una chitarra classica intona un canto, fatto di pochi accordi. “Andate ed annunziate ai miei fratelli che vadano in Galilea”, canta.

Alzando lo sguardo, tra gli alberi si può vedere uno striscione, il volto di un Cristo disegnato in rosso, ed una scritta, “grande missione in 100 piazze di Roma“. È uno spettacolo nuovo per chi è solito passare la domenica pomeriggio in questo parco di Roma.

Ma non è la croce astile a colpire i passanti, né il leggio, o il prete, o l’uomo con la chitarra, o lo striscione.

Intorno a tutto quello c’è un popolo, più di un centinaio di persone che accompagnano con il canto l’uomo con la chitarra. Battono le mani e cantano, come fossero un corpo solo, un unico corpo felice. Cosa avranno mai da sorridere e cantare?

Al primo canto ne segue un secondo, poi un terzo. Poi al leggio compare un uomo con un megafono ed inizia a parlare. Spiega cosa sta succedendo, chi sono quel centinaio di persone, ragazzi, famiglie, anziani, che si sono radunati lì. In effetti, a vederli tutti insieme è difficile da capire cosa possa avere in comune un gruppo così variegato di persone.

“Siamo persone normali, come voi, ma abbiamo ricevuto una buona notizia e ve la vogliamo trasmettere” dice l’uomo con il megafono. “Siamo del Cammino Neocatecumenale, stiamo raccogliendo l’invito di Papa Francesco di uscire per le strade ed annunciare il Vangelo. In questo momento, in un centinaio di piazze a Roma ed in circa 10.000 piazze in tutto il mondo sta risuonando la stessa testimonianza, la stessa buona notizia: Cristo è Risorto!”

La gente si guarda intorno, non capisce bene, alcuni ridendo si allontanano. Qualcuno si avvicina di più, fa qualche domanda.

“Vogliamo condividere con voi l’esperienza che stiamo facendo, vogliamo testimoniare l’Amore che ha Dio per noi. Per farlo siamo venuti oggi e torneremo qui, in questo parco, in mezzo a voi, per cinque incontri, cinque domeniche di festa”. E mentre un altro gruppo di passanti si ferma, l’uomo al leggio prende un salterio ed inizia a recitare i Vespri.

Dopo la lettura dei salmi, una ragazza prende la parola ed inizia a raccontare la sua esperienza di fede. È forse questo che veramente inchioda i passanti: ascoltare una ragazza che con tutta la timidezza e l’umanità del mondo racconta di come la sua vita sia cambiata, letteralmente stravolta dall’incontro con Cristo. Non è possibile sapere cosa stia pensando la gente, quel che è certo è che tutto questo non può lasciare indifferenti.

Dopo le testimonianze, il microfono torna in mano all’uomo che inizia a fare una catechesi. O meglio a domandare ai passanti – non senza un malcelato imbarazzo – “ma chi è Dio per te?“. È su questo interrogativo basilare che si snocciola questo primo incontro, una mezz’ora di catechesi. È il punto di partenza, un primo mattoncino che permette di allontanarci dalle nostre conformistiche convinzioni (“Dio è l’onnipotente”, “Dio è tutto”) senza dubbio vere ma che non ci permettono di abbracciare la verità più personale e concreta: Dio è un incontro, un’esperienza.

E se Dio è un incontro, se Dio si fa presente con i fatti della vita, nasce spontaneo il desiderio di capire cosa voglia dire relazionarsi con Lui, come questo possa cambiare le nostre vite. Ci sarà tempo per approfondire questi discorsi, siamo solo al primo incontro, ma un piccolo seme è già stato gettato. Un piccolo seme che si unisce a quelli sparsi in altre 10.000 piazze del mondo, e pensarci mette un po’ di brividi.

La giornata si chiude ancora con i canti, canti liberatori, di allegria. La gente si guarda ancora intorno sorpresa, capisce poco. Ma in fondo ora è un po’ più chiaro a cosa è dovuta la gioia di quella strana folla. La gioia di chi ha accolto un piccolo seme, una parola proclamata male, proprio come quella appena proclamata.

Un piccolo seme che nella vita di ognuno ha portato frutti di un’insperata pace e un’incredibile libertà.

fonte: http://www.romagiornale.it/missione-100-piazze-a-roma-di-kiko-cammino-neocatecumenale-esperienza-di-un-testimone/

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