Nel segno della nuova evangelizzazione

Questa pubblicazione è uno strumento in grado di raccogliere la multiformità dell’espressione “Nuova Evangelizzazione”, e la sua ricchezza, attraverso una vasta selezione di estratti dai discorsi, messaggi, omelie, lettere apostoliche ed altri documenti papali a partire dal 1939. Esso contiene inoltre brani dai documenti ufficiali del Concilio Vaticano Secondo. Tutti i testi sono stati selezionati in base alla loro rilevanza per la Nuova Evangelizzazione. L’Enchiridion presenta il tema della Nuova Evangelizzazione a partire dalla formazione e diffusione del concetto stesso nel corso degli ultimi decenni, e mostra la sua importanza per la Chiesa di oggi.

L’Enchiridion sarà offerto ai partecipanti alla XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (7-28 ottobre 2012), dedicata proprio alla “Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”.

fonte: http://www.annusfidei.va/content/novaevangelizatio/it/segreteria/pubblicazioni.html

L’Enchiridion della nuova evangelizzazione è stato presentato al Papa, al termine dell’udienza generale del 12 settembre, dall’arcivescovo Rino Fisichella. Il volume (Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2012, pagine 1.426, euro 44) contiene testi del magistero pontificio e conciliare, a partire dal 1939. “Esso si propone – ha spiegato il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione – come uno strumento per dare sostegno all’entusiasmo dei nuovi evangelizzatori”. E sono state proprio le prospettive della nuova evangelizzazione a motivare la presenza nell’Aula Paolo VI dei cappuccini e degli oratoriani impegnati nei rispettivi capitoli generali. Una partecipazione nel pieno dei lavori, per presentare al Pontefice “progetti e priorità”, con le antenne puntate su due eventi da cui dicono di aspettarsi molto entrambi: l’assemblea generale del Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione e l’Anno della fede. Per il cappuccino svizzero Mauro Jöhri, confermato alla guida dell’ordine francescano, “la missione della nuova evangelizzazione è più che mai al centro del nostro servizio”, caratterizzato oggi da uno “scambio internazionale” che sta vedendo “sempre più i frati del sud del mondo dare vita a progetti per il nord del mondo”.

Sempre di progetti per la nuova evangelizzazione, “con la gioia caratteristica del carisma di san Filippo Neri”, ha parlato al Pontefice il nuovo procuratore generale della Confederazione oratoriana, il messicano Mario Alberto Avilés, appena eletto successore di Edoardo Aldo Cerrato, divenuto vescovo di Ivrea. E proprio il novello presule lo ha accompagnato all’udienza, durante la quale a Benedetto XVI sono state presentate le linee del seminario promosso per trenta giornalisti dalla Pontificia Università della Santa Croce.
L’obiettivo, hanno spiegato al nostro giornale i responsabili, “è far vivere ai professionisti della comunicazione un’esperienza romana con incontri e confronti, e offrire così gli strumenti adeguati che li aiutino a svolgere al meglio il loro lavoro per una buona informazione”. È un’iniziativa, la terza a carattere internazionale dopo le precedenti del 2008 e del 2010, che “s’inserisce nel programma mensile di formazione che l’Università sta portando avanti per i vaticanisti che lavorano stabilmente a Roma”. Tra i partecipanti, anche un giornalista iracheno, rimasto particolarmente colpito dal nuovo appello per la pace in Libano e nell’intera regione mediorientale lanciato dal Papa al termine dell’udienza. A due giorni dalla partenza per Beirut, salutando i diversi gruppi presenti nell’Aula Paolo VI, in francese il Pontefice si è infatti detto “contento di questo viaggio apostolico. Mi permetterà – ha spiegato – d’incontrare numerose componenti della società libanese: responsabili civili ed ecclesiali, fedeli cattolici di diversi riti e altri cristiani, musulmani e drusi di questa regione. Rendo grazie al Signore per questa ricchezza che potrà continuare solo se essa vivrà nella pace e nella riconciliazione permanente”. Da qui l’esortazione a “tutti i cristiani del Medio Oriente, siano essi originari del posto o nuovi arrivati, a essere costruttori di pace e protagonisti di riconciliazione. Chiediamo a Dio di rafforzare la fede dei cristiani del Libano e del Medio Oriente, e di colmarli di speranza. Ringrazio Dio per la loro presenza e incoraggio tutta la Chiesa alla solidarietà affinché essi possano continuare a testimoniare Cristo in quelle terre benedette, ricercando la comunione nell’unità. Rendo grazie a Dio per tutte le persone e tutte le istituzioni che, in molteplici modi, li aiutano in tal senso. La storia del Medio Oriente ci mostra il ruolo importante e spesso fondamentale svolto dalle diverse comunità cristiane nel dialogo interreligioso e interculturale. Chiediamo a Dio di donare a questa regione del mondo la pace tanto desiderata, nel rispetto delle legittime differenze. Che Dio benedica il Libano e il Medio Oriente”. Infine il Papa ha rivolto il suo pensiero a giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. “Oggi celebriamo – ha concluso – la memoria del Santissimo Nome di Maria: cari giovani, imparate ad amare alla scuola della Madre di Gesù; cari ammalati, nelle sofferenze chiedete aiuto e conforto a Maria con la preghiera del Rosario; e voi, cari sposi novelli, sappiate sempre, come la Madonna, ascoltare la volontà di Dio sulla vostra famiglia”.

(©L’Osservatore Romano – 18 settembre 2012)

fonte: http://www.vatican.va/news_services/or/or_ita/text.html

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