Sunday, 5 August, 2012
 

Sposati e sii sottomessa: intervista a Costanza Miriano su Matrimonio.it


Sposati e sii sottomessa

A cosa pensate se vi diciamo la parola “matrimonio”?  Oddio, mancano 2543 giorni, 20 ore 2 minuti e 3 secondi alle mie nozze e non ho ancora scelto l’abito… Sempre più spesso ormai, nel parlare di matrimonio ci si riferisce quasi esclusivamente a parlare della singola giornata delle nozze e dei preparativi…

Ma fermiamoci un momento: cosa significa davvero sposarsi? Di certo i preparativi, il ricevimento e la festa vogliono la loro parte ed è normale impegnarsi e desiderare che tutto in quella singola giornata sia perfetto. Ma è altrettanto importante, se si è deciso di compiere questo passo, essere consapevoli che sposarsi è una scelta definitiva, ed è per la vita.

Per capirne di più abbiamo, approfittato della festa della donna, per intervistare Costanza Miriano, giornalista di Rai 3, madre di quattro figli e autrice del tanto discusso libro “Sposati e sii sottomessa”.

Il titolo certamente colpisce e la prima cosa che vi verrà in mente è una donna segregata in casa, costretta a fare figli e senza possibilità di decidere o scegliere. Fidatevi, non è così! Il volume è una raccolta di lettere frizzanti e divertenti ma allo stesso tempo con un significato profondo sul matrimonio, che l’autrice scrive alle figlie, ai colleghi, agli amici, ma soprattutto alle amiche, con le quali condivide un conto salatissimo con le compagnie telefoniche per le ore trascorse a scambiarsi consigli.

La prima lettera è indirizzata a Monica, un’amica in procinto di sposarsi, che presa da un attacco di panico, le chiede: ”Costanza, dimmi ancora una volta perché mi dovrei sposare”. Se l’ansia assale anche voi quando pensate al fatidico Sì, state tranquille! Con il grande giorno che si avvicina, un dubbio è ammesso, anzi è obbligatorio, afferma l’autrice. La crisi pre-matrimoniale è la normale reazione di chi sceglie qualcosa una volta per tutte e come scrive Costanza Miriano: “Tutti i giorni della tua vita finché morte non vi separi, effettivamente, potrebbero essere un sacco di giorni.”

Continuando sul filone ironico, che contraddistingue poi tutto il libro dalla prima pagina all’ultima, Costanza per rispondere alla domanda dell’amica e convincerla a non tirarsi indietro, le suggerisce una serie di motivi, anche divertenti: “Domenico (il futuro sposo) sa preparare la panzanella, sa suonare I see clearly now con la chitarra, ha Il cammino di perfezione sul comodino, ed è persino in grado di scegliere una borsa”. Motivi sicuramente validi, ma basteranno?

Andando più in profondità però, l’autrice pone all’amica la domanda opposta:”Come puoi pensare di vivere senza sposarti? A che serve vivere se non costruisci qualcosa che ti superi? Se la possibilità è aperta, la voglia di andarsene arriva, almeno una volta ogni 40 anni… Ma è un peccato, uno stupidissimo e irreparabile peccato, perché nel pacchetto completo del matrimonio c’è quella dedizione totale che ogni cuore pretende. C’è qualcuno a cui puoi far vedere tutto di te, e lo stesso sentirti amata. C’è qualcuno da imparare ad amare sempre più profondamente e completamente come chi non ha scelto una sola persona per tutta la vita, full optional, non si sogna neanche.

Che dire di più? Siamo perfettamente d’accordo. Costanza Miriano ha abbracciato e scelto con convinzione la vita matrimoniale: una scelta naturale, che la soddisfa e la rende felice, ci racconta.

Ma come fa ad essere così sicura che il matrimonio sia la giusta scelta?

“Intanto perché sono cattolica” - ci spiega –“e la chiesa ci indica alcune vie per la nostra felicità sulla Terra che sono la consacrazione e il matrimonio, non ce n’è un’altra. Credo che il matrimonio sia qualcosa che ci custodisce nella nostra incostanza, nei momenti in cui possiamo avere colpi di testa, distrazioni, andare dietro alle emozioni, alla stanchezza. Il matrimonio sembra da fuori, per chi non lo conosce o non lo accetta, una gabbia, in realtà è un sostegno, è una gabbia contenitiva, non una gabbia che impedisce la libertà. Qualcosa che dal nostro interno ci sostiene e ci permette di affrontare qualsiasi situazione nella libertà e nella gioia. Senza un minimo di contenimento, di regola, l’uomo non è capace di essere felice.”

E cosa c’entra la sottomissione, vi chiederete voi? Cosa significa?

“Spose siate sottomesse ai vostri mariti” - spiega l’autrice - “è l’invito di San Paolo nella Lettere agli Efesini. Sottomesse nel significato di stare sotto, sostenere, sorreggere, perché sotto si mette chi è più solido e resistente, perché è chi sta sotto che regge il mondo”. Un bellissimo significato, che rende la donna protagonista e sostegno della famiglia e della coppia.

Ma qual è il segreto per un matrimonio felice? E come può la donna farlo funzionare?

“Il segreto è la donna. In realtà la buona riuscita di un matrimonio sta soprattutto nella capacità della donna di essere accogliente, di smussare gli angoli, di non pretendere dall’altro la completa soddisfazione di tutte le proprie ansie. Per esempio a livello pratico se una è scontenta, è preoccupata, non deve subito chiamare il marito e sovraccaricarlo di lamentele, perché un uomo quando sente un problema cerca una soluzione pratica mentre magari invece noi vorremmo solo sfogarci e poi ci dimentichiamo. Invece l’uomo non si dimentica e il peso gli rimane tutto sulle spalle, quindi da un punto di vista pratico questo è il consiglio principale.”

E allora forza mogli e future spose, vi aspetta un’avventura meravigliosa!

Essere donna mi ha procurato solo vantaggi: ignoro se la mia auto possegga una ruota di scorta, ed eventualmente dove si nasconda, la subdola. Non ho la minima idea di come, attraverso quali misteriose vie la mia casa venga rifornita di energia elettrica, calore, gas. Posso guardare Sex and the city e trascorrere svariati minuti a scegliere uno smalto senza perdere il mio prestigio, perché la mia frivolezza è ormai socialmente ammessa. Ho avuto il privilegio incommensurabile di ospitare e sentir muovere quattro bambini nella pancia, anche se, lo ammetto, nei momenti di farli uscire l’aspetto del privilegio non mi è sembrato il più evidente.” – Costanza Miriano

E voi cosa ne pensate? Cosa significa per voi essere donna e diventare mogli? Siete pronte? Cosa vi aspettate di bello e quali sono le vostre paure?

fonte: http://www.matrimonio.it/guida/prima_di_tutto/perche_sposarsi/sposati-e-sii-sottomessa–intervista-a-costanza-miriano

 

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Questo articolo è stato scritto da: Davide





Comments: 3

(i commenti sono chiusi)

 
  • inacioalvarez

    Ho letto l’intervista ma non trovo riscontro nella Dottina
    Cattolica, che o ti sposi o fai il Prete o la Suora anzi,
    il Codice di Diritto Canonico dice che nessun Battezzato
    può costretto a fare qualcosa, così come il libero arbitrio.

    Attendo lumi…

     
     
     
    • Non si tratta di una costrizione, ma rispondere alla Vocazione personale che il Signore suscita in ognuno di noi.

       
  • raffaella

    è bellissimo il significato di” essere sottomessa”..
    è proprio vero, il bastone della vecchiai, come mi chiama mio marito, siamo noi donne.
    purtroppo, le donne di oggi, si rifiutano di esserlo, troppo prese da sè stesse

     
     
     
 

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