Monday, 3 September, 2012
 

Una famiglia del Cammino Neocatecumenale rinnova l’obbedienza al Santo Padre a nome di tutte le famiglie itineranti


Sabato 15 e Domenica 16 Ottobre più di 8.000 rappresentanti degli operatori nel campo della Nuova Evangelizzazione hanno partecipato a una conferenza internazionale organizzata dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Durante la Santa Messa in conclusione dell’incontro è stata una famiglia italiana – Dino e Roberta Furgione, insieme ai loro sei figli –  a presentare i doni Eucaristici al Santo Padre.

Dino e Roberta sono una delle diverse famiglie del Cammino Neocatecumenale che hanno sentito la chiamata ad offrire la loro vita per la Nuova Evangelizzazione. Come ha detto nella sua Omelia il Santo Padre, hanno scelto di seguire la “Via che è Cristo, per far conoscere agli altri la bellezza del Vangelo che dona la vita”; hanno così abbandonato le comodità della loro vita a Roma e stanno ora vivendo ed evangelizzando in Sud Africa.

Quello che muove queste famiglie è la gratitudine per avere scoperto l’amore di Dio e il desiderio di condividerlo con altre persone. “Per lungo tempo il Signore ci ha chiamati a lasciare tutto e seguirlo” dichiara Dino “ma abbiamo spesso messo al primo posto le sicurezze come gli affetti, la casa e soprattutto la carriera.

Quattro anni fa però, a seguito di un periodo di tribolazione dovuto ad una forma di epilessia della nostra prima figlia, abbiamo scoperto che il Signore ci aspettava proprio in questa realtà ed è allora che abbiamo sentito forte la sua voce con un invito chiaro a prendere la croce e seguirlo. Abbiamo così ascoltato e accolto questa Sua chiamata che trova risposta oggi nell’itineranza. Da due anni infatti siamo Famiglia Itinerante in Missione responsabile dell’Africa del Sud (Sud Africa, Botswana, Lesotho e Swatziland), e attualmente stiamo servendo 4 Diocesi. Abbiamo potuto riconoscere e vedere che il Signore è molto creativo: ci ha condotti a Suo servizio a Sud del mondo per farsi incontrare concretamente nei fatti, nelle persone, e nella nostra carne.

Questo avviene ogni giorno con prove, persecuzioni e poi con la provvidenza, i miracoli e le meraviglie. Come dice la parola: il Signore fa la ferita e poi la fascia. Un canto tratto dal Salmo 139 dice: “ mi stringi alle spalle , mi attacchi di fronte ma nello stesso tempo hai posto su di me la tua mano….scienza che non arrivo a capire”. È una scienza troppo alta e impossibile da comprendere ma che ci commuove ogni giorno, e se commuove significa che sta scendendo nel profondo e perciò fa bene prima di tutto alla nostra vita e poi alle persone che fruiscono del nostro servizio”.
“Quest’ incontro con il Santo Padre” continua “è stato molto importante per tutta la mia famiglia, per rafforzare la nostra fede e per incoraggiarci nella nostra missione, sapendo che il Santo Padre ci accompagna con le sue preghiere”. “Questo umile segno di presentare i doni Eucaristici è stata per noi anche l’opportunità, a nome di tutte le famiglie in missione del Cammino Neocatecumenale, di presentare al Papa la nostra fede e di rinnovargli la nostra totale obbedienza, sapendo che solo nella comunione con lui la nostra missione porterà frutto”.
Kiko Argüello e Carmen Hernandez  sono gli iniziatori del Cammino, e Kiko è stato ora nominato membro del Pontificio Consiglio per la
Promozione della Nuova Evangelizzazione. Durante questa conferenza internazionale ha ricordato la centralità della comunità cristiana
nella missione della Chiesa: “ogni epoca ha avuto le sue accentuazioni pastorali”, e oggi “essere cristiani è far sì che appaia la comunità
cristiana”. La comunità  Cristiana che ha come suo modello la Santa Famiglia di Nazaret, la “famiglia missionaria” che – secondo
l’inspirazione del Cammino Neocatecumenale – vive in “semplicità, umiltà e lode, dove l’altro è Cristo”.

Lo statuto del Cammino Neocatecumenale è stato approvato da cinque congregazioni Vaticane nel 2008 e nel Gennaio 2011 la Santa Sede ha approvato tutto il materiale catechetico e teologico utilizzato in questo itinerario di “formazione cattolica valido per la società e per i tempi odierni”, come ha riconosciuto Giovanni Paolo II.

 

Di: Marco Cavagnaro e Don Lorenzo Ricci
Foto concessa da: Fotografia Felici

 

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Questo articolo è stato scritto da: Jacopo





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