Intervista a Kiko Arguello dopo la GMG di Madrid

Kiko Arguello, fondatore del neocatecumenale con Carmen Hernandez, parla per Alfa e l’Omega, dopo la Gmg di Madrid e l’incontro vocazionale svolto il 22 agosto a Plaza de Cibeles. Il pittore di Leòn racconta come la chiamata vocazionale, che ha mostrato migliaia di giovani in questi giorni, sorge dal vivere la fede in comunità, ed ora è il momento di discernere l’autenticità di questa chiamata.

La Gmg è già finita e di quella giornata ci è rimasto il messaggio del Papa. Cosa ti ha colpito della visita del Santo Padre e del suo messaggio ai giovani?

Per me la cosa più importante era quello di vedere tanti giovani con uno spirito aperto e meraviglioso, che hanno sopportato ore di calore senza una critica o reclamo. Questo ci ha lasciato sorpresi. Nel Cammino ci sono alcuni giovani stupendi, ma questo incontro ci ha dimostrato che non siamo gli unici. Oggi sta crescendo una nuova gioventù. Dio sta facendo una nuova generazione di giovani con un’enorme educazione.
Il Papa è stato meraviglioso con la sua dolcezza, tenerezza, la sua umiltà e la parola profondamente illuminata. Tutto questo ci ha lasciato un’impronta sorprendente. Tutti abbiamo ricevuto questo come una sorpresa.

Domenica 22 agosto, in piazza Cibeles a Madrid 5.000 ragazzi e 3.200 ragazze si sono alzati rispettivamente per il sacerdozio e la vita consacrata e missionaria. Che cosa succede a questi ragazzi e ragazze ora?

È necessario comprendere se questi ragazzi si sono alzati solo per l’euforia. Dietro ogni giovane c’è una comunità cristiana di 40 o 50 fratelli, dove tutti lo conoscono e vivono con lui la fede. Ora, a loro volta, tutti domanderanno a questi giovani:  Come ti ha chiamato il Signore?, in modo che il loro stare nella comunità e nella parrocchia rimanga già segnato per la chiamata che hanno ricevuto. D’altra parte, abbiamo centri vocazionali che sono diretti da un sacerdote unito ad una equipe. In questi centri è domandato loro come stanno e inziano un processo di maturazione vocazionale. Bisogna vedere chi può entrare in un seminario o chi essere monaco o religioso. Bisogna vedere quale è la vocazione di ognuno, gli studi che hanno fatto, etc. Di solito la maggioranza di questi giovani sono molto piccoli, 15 o 17 anni, frutto di famiglie numerose, per cui è necessario che completino i loro studi per potere entrare in un seminario.

Il Cammino ha aiutato a formare nelle diocesi seminari missionari. Quando questi ragazzi sono maturi per entrare in un seminario – secondo quello che vedono i suoi catechisti e l’equipe del centro vocazionale – li riuniamo a Porto San Giorgio (Italia), dove li invitiamo ad essere inviati in qualunque parte del mondo. La maggioranza di questi ragazzi che si alzano negli incontri entrano nel seminario, non è qualcosa di poco concreto. Loro sanno che alzarsi è qualcosa di molto serio che significa molto di fronte alla famiglia, alla parrocchia e alla propria comunità cristiana.

Il Papa ha detto:  “ Non si può seguire Gesù in solitudine.”  Il Cammino Neocatecumenale è un itinerario per maturare la fede in comunità. In che modo si vive in questa iniziazione cristiana?

Uno dei doni più grandi che ha ricevuto il Cammino della Santa Vergine María è che ci ha ispirati che “bisogna fare comunità cristiane come la Sacra Famiglia di Nazaret, dove viviamo la nostra fede in umiltà, semplicità e lode, dove l’altro è Cristo” . Vivere la fede in una comunità cristiana è qualcosa di impressionante. Cristo ha detto:  “Amatevi”, ma non ci si può amare se non ci si conosce. Arrivare ad una statura di fede nella quale possiamo amare l’altro nella dimensione del nemico, quando l’altro ti rovina o ti distrugge, solo si può vivere grazie a Dio che ci dà la Sua natura, la grazia dello Spirito Santo che abita in noi. La comunità è come un specchio, che ti mette di fronte alla tua statura di fede, dato che sempre si verifica la difficoltà che abbiamo ad amare l’altro quando è fastidioso e ci distrugge. Ciononostante, i fratelli che stanno nella comunità non li abbiamo scelti noi;  siamo coscienti che ce li dà il Signore, per aiutarci a crescere nella fede. Così, i fratelli nella comunità ci aiutano a scoprire il nostro uomo vecchio;  ed abbiamo l’esperienza che, nelle scale di questo Battesimo, discende il Signore con noi. Per questo, quello che ci unisce non è il fatto che siamo parte di un club né che siamo amici, bensì una nuova relazione di amore.

Come partecipa il Cammino alla nuova evangelizzazione?

Il Cammino sta portando avanti la nuova evangelizzazione in zone completamente pagane, dove in molte parti la gente non è battezzata. Lì non cominciamo da un tempio o una chiesa, perché la gente è molto secolarizzata, ma cominciamo da una comunità cristiana con una fede adulta che ha finito l’itinerario neocatecumenale e che ha la missione di mostrare, insieme con il suo presbítero, l’amore nella dimensione della croce – “Come io vi ho amati”, dice Gesù Cristo -. La comunità cristiana salva la famiglia e la famiglia salva la Chiesa. I pagani ci guardano sorpresi, perché la loro attenzione è richiamata da come ci relazioniamo tra noi e come c’amiamo. Vogliono avere quell’amore, perché la gente cerca di amare ma non può o non sa amare. Questa relazione è frutto dello Spirito Santo. L’azione dello Spirito Santo è l’amore visibile, ed in questo amore i pagani conosceranno che siamo discepoli di Cristo;  se siamo perfettamente uno in questo spirito – ha detto il Signore – i pagani crederanno. “Amavi come io vi ho amati, in questo amore conosceranno che siete i miei discepoli e se siete perfettamente uno, il mondo crederà”, dice Cristo ai suoi discepoli nel Vangelo.

Sai se il Papa ha avuto notizia del successo di questo incontro vocazionale, frutto immediato della GMG di Madrid 2011?

Sì, ha avuto notizie. Il Papa, tutte le estati, tiene un incontro di tre giorni a Castelgandolfo con i suoi ex- alunni. In questa occasione, ha trattato come tema la nuova evangelizzazione, e il catechista itinerante responsabile del Cammino in Germania era presente. Ci ha raccontato che domenica scorsa il Papa, parlando della GMG e della contentezza che aveva, ha dato a tutti i presenti la notizia che 300 mila giovani del Cammino avrebbero partecipato ad un incontro vocazionale, dopo il suo ritorno a Roma e, nominandomi, disse che dopo che io, pieno di fervore ed entusiasmo, invitai i giovani ad offrire la propria vita a Gesù Cristo, si alzarono la bellezza di 5.000 ragazzi e 3.200 ragazze.

 

Fonte: http://www.camineo.info/news/153/ARTICLE/16658/2011-09-05.html

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