Il Cammino Neocatecumenale alla luce del Concilio Vaticano II

Riceviamo un contributo che volentieri pubblichiamo.

Chi sono
Mi chiamo Maurizio Buioni, presbitero della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, fondata da S. Paolo della Croce nel XVII secolo, (familiarmente conosciuti come Passionisti). Seguo il Cammino, precisamente a Spoleto (Umbria)  nella Parrocchia dei SS. Domenico e Francesco.  Ho conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e la Laurea in Filosofia all’Università Statale di Perugia. Ha insegnato presso gli Istituti Teologici di Fermo, Assisi e nella Università Pontificia Antonianum,  Pontificia Università Lateranense e al Seminario Diocesano Missionario Redemptoris Mater di Galilea. Inoltre, sono autore di vari articoli pubblicati per le riviste teologiche La Sapienza della Croce, Firmana e Convivium Assisiense e Theotokos. Per la Edizioni Chirico ho pubblicato: Chiamati a libertà nel!’amore e L’irradiazione della bellezza di Dio una rivelazione estetica della Rivelazione. Da un mese sono ritornato in Italia dopo aver vissuto tre anni in Israele nel Redemptoris Mater della Galilea, in qualità di prefetto degli studi e membro dell’equipe formativa. Anni meravigliosi legati all’itineranza e all’evangelizzazione dove il Signore sta pian piano compiendo autentici miracoli tra i fratelli arabi cristiani che hanno accolto la predicazione. In questo momento mi ritrovo in Umbria nella comunità passionista di Madonna della Stella per svolgere il mio servizio pastorale, senza dimenticare ovviamente i miei fratelli di comunità a Spoleto.

 

Presentazione dell’articolo

In occasione dell’approvazione degli Statuti del Cammino Neocatecumenale, da parte della Santa Sede, ho pubblicato questo articolo su una rivista specializzata (La Sapienza della Croce, Anno XXIV, nn.1-2, 2009, pp.69-122) per offrire una presentazione chiara e stimolante di questa realtà ecclesiale. Fin da principio, il Camminio fu compreso e accompagnato dalle autorità ecclesiali come un frutto dello Spirito Santo, che attuava quanto annunciava e promuoveva il Concilio Vaticano II. Risulta evidente, nella prassi del Cammino, l’annuncio del kerygma che proclama la lieta notizia della Croce di Cristo che salva perché gloriosa e vincitrice del peccato e della morte. Altre prerogative, dello studio in questione, mostrano l’ecclesialità del Cammino che si attua nella Chiesa locale e nella parrocchia, specialmente nell’esperienza della Chiesa come comunità capace di cogliere e comprendere i segni della fede dell’unità e dell’amore nella dimensione della croce, nel vivere l’importanza della liturgia in quanto strumento di grazia per poi trasmettere la fede ai figli, tenendo in sommo grado l’imprenscindibilità e la dignità della famiglia. Il tutto avendo presente lo scopo primario della Chiesa, del Cammino stesso che è l’evangelizzazione.

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Aggiornamento: l’articolo è stato aggiornato con una versione graficamente migliore.

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