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Inchiesta sulla Vocazione: il caso dei seminari Redemptoris Mater

Presentiamo una parte dell’ inchiesta fatta da Enrico Pierosara, diacono, direttore della Scuola Teologica Diocesana della diocesi è Fabriano (Ancona). Il vescovo Mons. Giancarlo Vecerrica è particolarmente attento al problema delle vocazioni grazie alla sua pluriennale esperienza tra i giovani (è l’ideatore e l’animatore dell’ormai celebre pellegrinaggio a piedi degli studenti da Macerata a Loreto). L’articolo completo, scritto per vocazioni.net, approfondiva le realtà dei seminari neocatcumenali Redemptoris Mater e quelli della Legione di Cristo; di seguito, riportiamo i paragrafi relativi ai primi.L’inchiesta muove da queste domande: “Perché mentre i seminari diocesani di gran parte dei Paesi occidentali sono vuoti o quasi, i seminari neocatecumenali “Redemptoris Mater” ed i seminari della Legione di Cristo, malgrado la sconfessione del fondatore, sono oggi pieni di seminaristi? Perché i giovani sono attratti dalle proposte di quelle comunità? Quali valori propongono a differenza della pastorale vocazionale delle diocesi?
Washington, maggio 2011: La famiglia e la comunità parrocchiale hanno sempre più un ruolo fondamentale nel promuovere le vocazioni: è quanto emerge dalla ricerca The Class of 2011: Survey of Ordinans to the Priesthood, uno studio sui candidati all’ordinazione sacerdotale negli Stati Uniti, promosso dalla United States Conference of Catholic Bishops (Usccb) e realizzato dal Center for Applied Research in The Apostolate (Cara), presso la Georgetown University. La ricerca pone in rilievo come la maggior parte delle vocazioni siano influenzate dalla corretta sinergia tra l’ambiente familiare e la pratica concreta della fede nelle comunità dei fedeli. In base a un campione di circa 500 intervistati, segnalati dalle diocesi e dagli istituti religiosi, è infatti risultato che il 66 per cento ha risposto indicando il parroco e il servizio nella comunità dei fedeli come principali fattori di ispirazione e di incoraggiamento per la propria vocazione. Inoltre, il 42 per cento degli intervistati hanno affermato di aver maturato nell’ambito familiare, con l’incoraggiamento dei propri genitori, la scelta consapevole di diventare sacerdoti. «Una tendenza evidenziata dalla ricerca — ha osservato il presidente del Committee on Clergy, Consecrated Life and Vocations della Usccb, l’arcivescovo di Saint Louis, Robert James Carlson — è l’importanza della formazione permanente e l’impegno nella fede cattolica». Il presule ha specificato che «il ruolo della famiglia, dei parroci, della pastorale giovanile e degli amici sono evidenti nei risultati. Nell’osservare, inoltre, che il 71 per cento del campione degli intervistati ha dichiarato di aver servito come chierichetto, monsignor Carlson ha ribadito che «questo sembra indicare che il coinvolgimento dei giovani nelle attività della Chiesa, in particolare la liturgia, ha un impatto positivo per la scelta vocazionale».

La Usccb utilizza da tempo internet per promuovere le vocazioni. Il sito ForYourVocations.org (http://www.foryourvocation.org/index.cfm ) offre un ausilio per aiutare le persone a sentire e a rispondere alla chiamata di Dio al sacerdozio o alla vita consacrata e per educare tutti i cattolici sull’importanza d’incoraggiare le persone, attraverso la preghiera e altre attività, a seguire la propria ispirazione. Il sito comprende anche aiuti per promuovere una cultura vocazionale all’interno delle famiglie e una serie di strumenti per animatori delle comunità di fede. Il presidente del Committee on Clergy, Consecrated Life and Vocations, monsignor Carlson, conclude, tuttavia, che le parrocchie «devono trovare nuovi modi per incoraggiare la comunità a porsi in maniera favorevole nei confronti dei giovani che scelgono il sacerdozio».

Interessante l’esperienza del vescovo di Tarazona (Spagna) Mons. Demetrio Fernández (ora vescovo di Cordoba) che arriva nella sua diocesi nel 2005 e trova nel seminario diocesano due seminaristi soltanto e decide una strategia d’urto: preghiera intensa che chiede a tutte le realtà diocesane: gruppi ecclesiali e comunità religiose, organizza quindi un corso di spiritualità “per intensificare la vita spirituale di due seminaristi che dovevano essere ordinati a breve”, altri 9 giovani chiedono di seguire questo corso e entrano in seminario.Il vescovo organizza il piccolo seminario secondo queste direttive: disciplina, spiritualità e studi, con il risultato che alla fine del 2010 i seminaristi sono 14 e 40 giovani si sono presentati spontaneamente per una verifica vocazionale.

Una proposta attraente perché molto forte e impegnativa, simile in parte alle due appena viste,  sembra essere anche la ricetta vocazionale  delle comunità neocatecumenali e dei Legionari di Cristo.  La loro formula fatta di spiritualità, impegno forte e deciso si è rivelata molto efficace nell’attrarre l’interesse e la decisione di tanti giovani, tanto che i loro seminari sono pieni ed hanno avuto il pieno assenso e l’incoraggiamento della Sede Apostolica.

I Neocatecumenali: il carisma di questo movimento è diventato di fatto anche un mezzo per suscitare vocazioni sacerdotali e di consacrazione alla vita religiosa e missionaria che si è offerto ai Vescovi per la formazione cristiana dei candidati al presbiterato.  A questo scopo sono stati eretti, con indubbio successo, i Seminari diocesani “Redemptoris Mater”  dei quali il Cammino assicura l’iter formativo.
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In una intervista a Don Janez Oberstar, Rettore del nuovo Seminario Redemptoris Mater di Trieste, gli è stato chiesto quale fossero le specificità della loro formazione al sacerdozio e quindi della proposta vocazionale . Prima di tutto c’è la cura di tutto il movimento nell’aiutare il candidato a “crescere” nella fede, nella presunzione della necessità di condurlo verso una fede matura fin dall’inizio del suo percorso formativo, a causa dell’ambiente secolarizzato da cui oggi generalmente i seminaristi provengono.  La formazione prevede poi la vita in seminario, lo studio e un tempo di missione fuori dal seminario, anche all’estero. La missionarietà è una specificità della formazione di questo tipo di seminari.  I seminaristi passano poi uno o due anni presso famiglie del movimento che così sono coinvolte direttamente nella loro formazione al sacerdozio e nel sostenerli dopo l’ordinazione.   Avevamo visto come anche i vescovi americani suggerivano di trovare forme di coinvolgimento della comunità cristiana come supporto di preghiera, ma anche come veicolo di proposta vocazionale.  Oggi la società è molto “aggressiva” e contraria alla vita cristiana, per cui  il sacerdote rischia di rimanere solo e indifeso, per cui è fondamentale per un presbitero sentirsi parte di una comunità concreta di fratelli, contare su di loro per essere aiutato e sostenuto.  Questo è un punto decisamente forte della proposta vocazionale neocatecumenale.  Questi seminaristi, una volta ordinati presbiteri, sono disposti ad andare dovunque il Vescovo ritenga necessario, sempre sostenuti dalla comunità.   Vedere giovani, conclude Don Janez Oberstar  che in piena coscienza rischiano la loro vita amando Dio più del padre, della madre e del proprio Paese, facendosi fratelli di ogni uomo, al di là di ogni diversità, solo per annunciare gratuitamente il Vangelo, è certamente un esempio che trascina, rincuora e sprona a fare altrettanto.
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La risposta alle domande da cui è partita questa inchiesta può essere: l’offerta vocazionale delle due comunità prese in esame risulta così efficace per queste ragioni:

a) la vocazione ispirata da Dio, anche se poi sarà la Chiesa che chiama, deve necessariamente fin dall’inizio essere inserita in un itinerario di preghiera che coinvolga tutta la comunità,
b) la comunicazione e i primi incontri avvengono sempre in un ambito di profonda spiritualità a cui il giovane non è abituato, ma da cui ne viene subito attratto,
c) la vocazione è proposta come una scelta forte e impegnativa come formazione culturale, spirituale e umana e tale da essere percepita come parte essenziale dello sviluppo integrale della personalità del giovane.  Il giovane che proviene da una scuola e una società che non sono in grado di rispondere alle sue domande più profonde, vede nella vocazione proposta con questa serietà una novità che lo interessa.
d) la scelta vocazionale è talmente totalizzante che non può prescindere da una fede profonda che l’educatore conduce da subito in un cammino di maturità,
e) l’iter formativo prevede uno studio molto serio e una disciplina molto forte, necessari per maturare uno sviluppo integrale di tutta la persona
f) la missionarietà come disponibilità senza riserve a mettersi al servizio dei fratelli nella Chiesa ovunque è presentata come parte essenziale di questa vocazione
g) Il sostegno sicuro della comunità fin dagli anni del seminario, su cui poter contare per ogni possibile difficoltà è affettività concreta che sostiene il giovane e un antidoto a ogni possibile futuro senso di solitudine.

Anche i vescovi americani e il vescovo di Tarazona sono giunti per strade diverse a conclusioni simili. Anche per loro i criteri per una forte attrazione della proposta vocazionale sono:  una spiritualità fondata su una fede profonda che si evidenzia in particolare nella liturgia, una formazione culturale seria e tale da contribuire allo sviluppo integrale della persona, una disciplina che sia quella guida sicura che il giovane non trova più nella famiglia, nella scuola o nelle ideologie e infine l’esempio di sacerdoti nella cui vita e nel cui impegno pastorale i giovani possano identificarsi. Si evidenzia da parte della Conferenza episcopale americana anche il fatto che le vocazioni passino soprattutto per il servizio all’altare e la familiarità con la liturgia della Chiesa.  Quest’ultima osservazione ci suggerisce di mettere un particolare impegno a costituire in diocesi e in ogni parrocchia, il gruppo dei chierichetti a cui proporre un servizio informato all’altare insieme ad una formazione alla spiritualità e alla preghiera. Infine anche i vescovi americani propongono l’uso di Internet per comunicare con i giovani e fare la proposta vocazionale.

Don Enrico Pierosara, diacono

fonte: http://www.vocazioni.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2070:inchiesta-sui-seminari-neocatecumenali-dei-legionari-di-cristo-ed-altri&catid=28:articoli-e-studi-di-esperti&Itemid=275

 

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